Senza giri
“Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti»”. Al di là di quanto già sappiamo sulla figura di queste due sorelle nei confronti del Signore, senza contrapporle, ma vedendo in loro una certa complementarietà, una riflessione sgorga intorno al modo di relazionarsi tra di loro. È possibile che, tra due sorelle, per parlarsi si debba chiedere l’intervento di un terzo –“ Dille dunque che mi aiuti”-? Non poteva chiederlo lei direttamente? Che allora in questo episodio ci sia anche un invito a revisionare i rapporti con i fratelli, oltre che a quello con Dio? Che forse strumentalizziamo il Signore per non affrontare direttamente la sorella? |
Qualcuno semina Zizzania
“Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo”. Non esiste diserbante efficace contro il Maligno, contro Colui e coloro che godono nell’operare il male. Continuare a chiedersi perché Dio permette che zizzania cresca in mezza al buon grano non porta a nulla, è una scusante per non affrontare il problema. È meglio prendere atto che il male esiste, che può interferire anche nelle mie migliori intenzioni e che per combatterlo devo invocare l’aiuto dall’Alto. |
Silenziosa, ma efficace presenza.
“Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata»”. Il lievito si nasconde bene mescolandolo con la farina e non risulta in evidenza, neppure quando ha svolto la sua funzione di fermentare tutta la massa dell’impasto. Dovremmo ricordarcelo quando ci lamentiamo che la Chiesa, o addirittura Dio stesso, non si fa sentire, non interviene in certe situazione. Forse siamo noi che non ci accorgiamo della loro presenza e della loro azione silenziosa, discreta, tuttavia efficace e salutare per l’umanità intera. La lievitatura richiede il suo tempo, non anticipiamola. |
È proprio per il Bene dell’altro?
“In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno»”. Sicuramente non è una raccomandazione, bensì la preoccupazione di una mamma di vedere “sistemati” i propri figli, di garantire un futuro alla prole, soprattutto pensando che un giorno lei non ci sarà più. Tuttavia dobbiamo chiederci se quello che noi desideriamo per le persone che amiamo sia veramente un bene, il ben per loro, o piuttosto una nostra proiezione. |
Le radici restano
“Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno”. I facili ed immediati entusiasmi sono sempre rischiosi, in qualsiasi campo anche quello sentimentale. Dire amici, amici, oppure facciamo questo e quest’altro al primo incontro solitamente lascia sempre il tempo che trova. I rapporti con gli uomini, e così anche con Dio, vanno costruiti pazientemente e con una grande perseveranza. Quelli che invece sembrano affievolirsi sicuramente riprenderanno, poiché le radici ci sono e prima o dopo daranno un germogli. Preoccupiamoci di mettere radici in ogni relazione, piuttosto che vedere frutti immediati. |
Delirio di onnipotenza
“Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano”. Ammettiamolo: a volte la frase che Gesù rivolge ai suoi discepoli, “senza di me non potete far nulla”, ce la facciamo propria. E forse a volte è vero, giacché la nostra presenza e il nostro contributo sono necessari in determinate situazioni. Ma attenzione a non abusarne, poiché potrebbe creare in noi un inconscio delirio di onnipotenza che, ritenendoci indispensabili ovunque, ci lega e ci schiavizza al punto di non vivere più nella realtà e ad essere sempre stressa. Ma lasciamo fare un po’ a Lui, senza il quale veramente non potremmo fare nulla. |
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