Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Penultima, non ultima
“Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui»”. Probabilmente in linea di principio tutti siamo d’accordo: sicuramente Dio progetta e compie ogni azione per il bene di tutta la creazione, dell’umanità. Ma, in pratica, perché permette che succedano certi avvenimenti, a livello planetario e individuale, che sembrano vere e proprie punizioni mandate dall’Alto? Questione assai spinosa. Cominciare ad avere davanti la “lezione” di Gesù che prima di risorgere è passato tramite la croce potrebbe essere una pista, senza per questo intendere annientare qualcuno o qualcosa per altri.




  Preziosa Cortesia
Anche oggi l’ha raccomandato. Ringraziandovi indistintamente tutti, il Signore vi ricompensi, se mi segnalate altri amici e amiche che desirano ricevere assaggidivangelo via facebook/twitter/email. A breve interessanti novità!!!




  Teoria e pratica
“Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande”. Lo ripetiamo in continuazione: “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, ma questo non può essere una giustificazione alla nostra pigrizia, una scusa per non cercare di migliorare noi stessi. Come afferma il Vangelo, che ci perde non sono gli altri, bensì io, è la mia casa che va in rovina, e questo dovrebbe smuoverci nell’impegnarci maggiormente ad mettere in pratica la Parola di Dio.




  Essere se stessi
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello»”. La causa di nostri tanti atteggiamenti scorretti, come quello di criticare e di giudicare il comportamento dei fratelli e delle sorelle, è di non essere meno degli altri, di essere influenzati dall’ambiente nel quale si vive: tutti lo fanno. Smettiamo di essere pecoroni, noi in fondo, abbiamo un’altra indole.




  Niente amici a tutti i costi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male”. Il primo atteggiamento da evitare sempre è quello di non reagire istintivamente, di non illudersi che combattere con le stesse armi con le quali si è stati attaccati sia la soluzione migliore. È difficile, ma bisogna provare ad amare, benedire, pregare per certuni, ma questo non significa che diventino necessariamente amici, non mi risulta.




  Coraggio
“Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti»”. È una cosa quando spontaneamente le altre persone ti stimano e dicono bene di te, prendendoti anche come esempio o di stimolo per la loro vita; un’altra questione è invece fare di tutto per piacere agli altri, rinunciare ai propri valori e alle convinzioni affinché non abbiano occasione di parlare male di te, ma abbiano solo motivo di parlar bene, unicamente perché non li contraddici e gli dai sempre ragione. Che tristezza sopravvivere e non vivere!




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