Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Pasqua 2016
“Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi”. Auguri di una Santa Pasqua a tutti, nella certezza che il Risorto vive sempre in mezzo a noi e, grazie alla Vostra sincera e profonda amicizia, questo lo si percepisce.




  Sabato Santo: buio del sepolcro e attesa della Luce
Anche Gesù ha sperimentato il buio più buio, quello della morte, di trovarsi rinchiuso in una tomba senza vita e senza possibilità di soluzioni. Eppure, non è restato inerme poiché oggi scende negli inferi e libera ogni uomo vissuto prima della Sua venuta dalla condanna definitiva. Questo è il Sabato Santo: la certezza che Dio stesso ha sperimentato il buio più tremendo, come quello che noi tante volte viviamo, ma ha continuato a sperare nel Padre che gli ha donato la Luce del Nuovo Giorno, domani, la Pasqua di risurrezione. Nel buio di oggi facci vedere Signore la Luce della vita.




  Venerdì Santo: Crocifiggere con le parole
“Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto»”. Anche noi possiamo crocifiggere etichettando le persone, parlando e pensando degli altri non per quello che sono, ma per come sono stati etichettati. Anche noi possiamo essere etichettati, non per ciò che veramente siamo, ma per come gli altri ci fa comodo vederci. Chiediamo a Colui che muore per noi di non appendere nessuna falsa iscrizione a nessuno, ma neanche di lasciarcela etichettare.




  L’umiltà di lavare i piedi
“Gesù si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto…Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi»”. C’è qualcuno che si lava le mani per non perdere il potere sugli uomini (Pilato), e qualcun altro che con le stesse mani lava i piedi per mettersi a servizio degli uomini (Gesù).




  Tradito e traditore
“Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto»”. Un traditore che tradisce e finge fino all’ultimo di non esserlo. Quando si è nel vortice del male, del peccato non ti accorgi nemmeno fino a che punto puoi arrivare.




  Ascoltiamo il gallo
“Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte». Prima di fare certe dichiarazioni, certe promesse bisognerebbe valutare bene se poi si riesce concretamente a portarle a termine, altrimenti illudiamo le persone. Lasciarsi prendere da facili entusiasmi capita, ma non prendiamola come abitudine. Dio ci mette sempre a fianco “un gallo” affinché ci rendiamo conto degli sbagli che facciamo, l’importante non fare i finti sordi.




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